L'opera è stata realizzata in due differenti versioni, esposte in contemporanea alla mostra "Back to Nature 2021", a cura di Costantino D'Orazio, presso il parco di Villa Borghese, Roma (12 maggio - 25 luglio) e, in forma permanente, presso la Casa Circondariale Femminile "Germana Stefanini" di Rebibbia, Roma.
STACCANDO L'OMBRA DA TERRA trae ispirazione dalle suggestioni emerse da un ciclo di incontri e corrispondenze, ancora in atto, tra l'artista e un gruppo di donne in carcere a Rebibbia. L'installazione è uno strumento sonoro che verrà attivato dalle persone, suggerendo la condizione di volo e libertà: l'opera oscilla tra una doppia fila di canne da organo, disposte alla stessa distanza delle sbarre di una cella. Il moto oscillatorio dell'elemento centrale dell'installazione produce attraverso un sistema meccanico e elettronico l'immissione d'aria nelle canne da organo che, come corde vocali, emettono un suono, quasi a suggerire un respiro, una voce. In contemporanea, una seconda versione dell'opera è stata installata in forma permanente all'interno della sezione femminile della Casa Circondariale di Rebibbia, invisibile al pubblico, così come alle persone detenute è invisibile l'opera a Villa Borghese. Staccando l'ombra da terra è un invito a riconsiderare lo spazio d'ascolto che manca verso chi vive in reclusione, interrogando la libertà e la sua privazione.
* Titolo tratto dal libro: Daniele del Giudice, Staccando l'ombra da terra, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1994; tradotto in lingua inglese da Joseph Farrell, Takeoff: The Pilot's Lore, Houghton Mifflin Harcourt, 1997.
There are two different versions of the work, displayed simultaneously in the exhibition "Back to Nature 2021", curated by Costantino D'Orazio, in the park of Villa Borghese in Rome (May 12 - July 25) and, in permanent form, at the Female Detention Center "Germana Stefanini" in Rebibbia, Rome.
STACCANDO L'OMBRA DA TERRA (Detaching the shadow from the ground) draws inspiration from a cycle of meetings and an ongoing correspondence between the artist and a group of women in Rebibbia prison.Activating the central piece, that evokes the condition of flight and freedom, the installation produces a sound: the piece oscillates between a double row of organ pipes, set at the same distance as the bars of a cell. Thanks to a mechanical and electronic system the oscillatory movement of the central element of the installation produces the introduction of air into the organ pipes which, like vocal cords, emit a sound, as if to suggest a breath, a voice. A second version of the work is installed in the women's section of Rebibbia prison, invisible to the public, just like the work in Villa Borghese is invisible to those that are
in prison. This work is an invitation to reconsider the lack of a welcoming attitude towards those who live in confinement, questioning freedom and its deprivation.
*Title borrowed from the book: Daniele del Giudice, Staccando l'ombra da terra, Giulio Einaudi Editore, Turin, 1994; translated in the English language by Joseph Farrell, Takeoff: The Pilot's Lore, Houghton Mifflin Harcourt, 1997.
2021
Navdanya (9 semi)
staccando l'ombra da terra
980°
2020
Lo spettro di Malthus - solo show
Germinal
paradossi dell'abbondanza
2019
canto libero
SOFFERTE ONDE SERENE
2018
voce del verbo avere - solo show
opera viva
2017
Fil de sëida
Schuld
velme - solo show
2016
Made in Italy
Forza Lavoro - solo show
2015
Un caso
Stilleven
Liberamente tratto da
2014
H317 - Può provocare una reazione- solo show
Un milione di alberi sacri e nessun dio
Rette incidenti
2013
Con la cultura non si mangia
Io in testa
M.
Aqua Micans - Hotel delle palme - solo show
2012
Capienza massima meno uno
Ginnastica dei ciechi la corsa al cerchio - solo show
Viaggio intorno alla mia camera
2011
Rada - solo show
tragedia in atto
Quelli che trascurano di rileggere si condannano a leggere sempre la stessa storia (2009 - 2011)
2010
Quando la strada guarda il cielo
Forever Overhead - solo show
2009
Pier Paolo Pasolini 2009
In love we trust
From here to Eternit
2008
Ground cover
My no man's land - solo show
2007
Bianca e il suo contrario - solo show
2006
(Pausa). Che tempo che fa? Lo stesso di sempre...
Talk to me
tanatosi - solo show
2005
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
2002
Efi
2001
59 Passi
Ad occhi aperti!

STACCANDO L'OMBBRA DA TERRA #1, 2021. 27 canne da organo, altalena, di acciaio, componentistica meccanica e elettronica, aria compressa, suono, 323 X 400 X 150. Vedura dell'installazione Parco di villa Borghese, Roma, foto di Simon Exéa / DETACHING THE SHADOW FROM THE GROUND #1, 2021. 27 organ pipes, base, swing, steel, mechanical and electronic components, compressed air, sound, 323 X 400 X 150. Installation view Parco di villa Borghese, Rome, photo by Simon Exéa.

STACCANDO L'OMBBRA DA TERRA #1, 2021. 27 canne da organo, altalena, di acciaio, componentistica meccanica e elettronica, aria compressa, suono, 323 X 400 X 150. Vedura dell'installazione Parco di villa Borghese / DETACHING THE SHADOW FROM THE GROUND #1, 2021. 27 organ pipes, base, swing, steel, mechanical and electronic components, compressed air, sound, 323 X 400 X 150. Installation view Parco di villa Borghese, Rome.
L'opera è stata realizzata in due differenti versioni, esposte in contemporanea alla mostra "Back to Nature 2021", a cura di Costantino D'Orazio, presso il parco di Villa Borghese, Roma (12 maggio - 25 luglio) e, in forma permanente, presso la Casa Circondariale Femminile "Germana Stefanini" di Rebibbia, Roma.
STACCANDO L'OMBRA DA TERRA trae ispirazione dalle suggestioni emerse da un ciclo di incontri e corrispondenze, ancora in atto, tra l'artista e un gruppo di donne in carcere a Rebibbia. L'installazione è uno strumento sonoro che verrà attivato dalle persone, suggerendo la condizione di volo e libertà: l'opera oscilla tra una doppia fila di canne da organo, disposte alla stessa distanza delle sbarre di una cella. Il moto oscillatorio dell'elemento centrale dell'installazione produce attraverso un sistema meccanico e elettronico l'immissione d'aria nelle canne da organo che, come corde vocali, emettono un suono, quasi a suggerire un respiro, una voce. In contemporanea, una seconda versione dell'opera è stata installata in forma permanente all'interno della sezione femminile della Casa Circondariale di Rebibbia, invisibile al pubblico, così come alle persone detenute è invisibile l'opera a Villa Borghese. Staccando l'ombra da terra è un invito a riconsiderare lo spazio d'ascolto che manca verso chi vive in reclusione, interrogando la libertà e la sua privazione.
* Titolo tratto dal libro: Daniele del Giudice, Staccando l'ombra da terra, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1994; tradotto in lingua inglese da Joseph Farrell, Takeoff: The Pilot's Lore, Houghton Mifflin Harcourt, 1997.
There are two different versions of the work, displayed simultaneously in the exhibition "Back to Nature 2021", curated by Costantino D'Orazio, in the park of Villa Borghese in Rome (May 12 - July 25) and, in permanent form, at the Female Detention Center "Germana Stefanini" in Rebibbia, Rome.
STACCANDO L'OMBRA DA TERRA (Detaching the shadow from the ground) draws inspiration from a cycle of meetings and an ongoing correspondence between the artist and a group of women in Rebibbia prison.Activating the central piece, that evokes the condition of flight and freedom, the installation produces a sound: the piece oscillates between a double row of organ pipes, set at the same distance as the bars of a cell. Thanks to a mechanical and electronic system the oscillatory movement of the central element of the installation produces the introduction of air into the organ pipes which, like vocal cords, emit a sound, as if to suggest a breath, a voice. A second version of the work is installed in the women's section of Rebibbia prison, invisible to the public, just like the work in Villa Borghese is invisible to those that are in prison. This work is an invitation to reconsider the lack of a welcoming attitude towards those who live in confinement, questioning freedom and its deprivation.
*Title borrowed from the book: Daniele del Giudice, Staccando l'ombra da terra, Giulio Einaudi Editore, Turin, 1994; translated in the English language by Joseph Farrell, Takeoff: The Pilot's Lore, Houghton Mifflin Harcourt, 1997.
STACCANDO L'OMBRA DA TERRA trae ispirazione dalle suggestioni emerse da un ciclo di incontri e corrispondenze, ancora in atto, tra l'artista e un gruppo di donne in carcere a Rebibbia. L'installazione è uno strumento sonoro che verrà attivato dalle persone, suggerendo la condizione di volo e libertà: l'opera oscilla tra una doppia fila di canne da organo, disposte alla stessa distanza delle sbarre di una cella. Il moto oscillatorio dell'elemento centrale dell'installazione produce attraverso un sistema meccanico e elettronico l'immissione d'aria nelle canne da organo che, come corde vocali, emettono un suono, quasi a suggerire un respiro, una voce. In contemporanea, una seconda versione dell'opera è stata installata in forma permanente all'interno della sezione femminile della Casa Circondariale di Rebibbia, invisibile al pubblico, così come alle persone detenute è invisibile l'opera a Villa Borghese. Staccando l'ombra da terra è un invito a riconsiderare lo spazio d'ascolto che manca verso chi vive in reclusione, interrogando la libertà e la sua privazione.
* Titolo tratto dal libro: Daniele del Giudice, Staccando l'ombra da terra, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1994; tradotto in lingua inglese da Joseph Farrell, Takeoff: The Pilot's Lore, Houghton Mifflin Harcourt, 1997.
There are two different versions of the work, displayed simultaneously in the exhibition "Back to Nature 2021", curated by Costantino D'Orazio, in the park of Villa Borghese in Rome (May 12 - July 25) and, in permanent form, at the Female Detention Center "Germana Stefanini" in Rebibbia, Rome.
STACCANDO L'OMBRA DA TERRA (Detaching the shadow from the ground) draws inspiration from a cycle of meetings and an ongoing correspondence between the artist and a group of women in Rebibbia prison.Activating the central piece, that evokes the condition of flight and freedom, the installation produces a sound: the piece oscillates between a double row of organ pipes, set at the same distance as the bars of a cell. Thanks to a mechanical and electronic system the oscillatory movement of the central element of the installation produces the introduction of air into the organ pipes which, like vocal cords, emit a sound, as if to suggest a breath, a voice. A second version of the work is installed in the women's section of Rebibbia prison, invisible to the public, just like the work in Villa Borghese is invisible to those that are in prison. This work is an invitation to reconsider the lack of a welcoming attitude towards those who live in confinement, questioning freedom and its deprivation.
*Title borrowed from the book: Daniele del Giudice, Staccando l'ombra da terra, Giulio Einaudi Editore, Turin, 1994; translated in the English language by Joseph Farrell, Takeoff: The Pilot's Lore, Houghton Mifflin Harcourt, 1997.

STACCANDO L'OMBBRA DA TERRA #1, 2021. 27 canne da organo, altalena, di acciaio, componentistica meccanica e elettronica, aria compressa, suono, 323 X 400 X 150. Vedura dell'installazione Parco di villa Borghese, Roma, foto di Simon Exéa / DETACHING THE SHADOW FROM THE GROUND #1, 2021. 27 organ pipes, base, swing, steel, mechanical and electronic components, compressed air, sound, 323 X 400 X 150. Installation view Parco di villa Borghese, Rome, photo by Simon Exéa.
L'opera è stata realizzata in due differenti versioni, esposte in contemporanea alla mostra "Back to Nature 2021", a cura di Costantino D'Orazio, presso il parco di Villa Borghese, Roma (12 maggio - 25 luglio) e, in forma permanente, presso la Casa Circondariale Femminile "Germana Stefanini" di Rebibbia, Roma.
STACCANDO L'OMBRA DA TERRA trae ispirazione dalle suggestioni emerse da un ciclo di incontri e corrispondenze, ancora in atto, tra l'artista e un gruppo di donne in carcere a Rebibbia. L'installazione è uno strumento sonoro che verrà attivato dalle persone, suggerendo la condizione di volo e libertà: l'opera oscilla tra una doppia fila di canne da organo, disposte alla stessa distanza delle sbarre di una cella. Il moto oscillatorio dell'elemento centrale dell'installazione produce attraverso un sistema meccanico e elettronico l'immissione d'aria nelle canne da organo che, come corde vocali, emettono un suono, quasi a suggerire un respiro, una voce. In contemporanea, una seconda versione dell'opera è stata installata in forma permanente all'interno della sezione femminile della Casa Circondariale di Rebibbia, invisibile al pubblico, così come alle persone detenute è invisibile l'opera a Villa Borghese. Staccando l'ombra da terra è un invito a riconsiderare lo spazio d'ascolto che manca verso chi vive in reclusione, interrogando la libertà e la sua privazione.
* Titolo tratto dal libro: Daniele del Giudice, Staccando l'ombra da terra, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1994; tradotto in lingua inglese da Joseph Farrell, Takeoff: The Pilot's Lore, Houghton Mifflin Harcourt, 1997.
There are two different versions of the work, displayed simultaneously in the exhibition "Back to Nature 2021", curated by Costantino D'Orazio, in the park of Villa Borghese in Rome (May 12 - July 25) and, in permanent form, at the Female Detention Center "Germana Stefanini" in Rebibbia, Rome.
STACCANDO L'OMBRA DA TERRA (Detaching the shadow from the ground) draws inspiration from a cycle of meetings and an ongoing correspondence between the artist and a group of women in Rebibbia prison.Activating the central piece, that evokes the condition of flight and freedom, the installation produces a sound: the piece oscillates between a double row of organ pipes, set at the same distance as the bars of a cell. Thanks to a mechanical and electronic system the oscillatory movement of the central element of the installation produces the introduction of air into the organ pipes which, like vocal cords, emit a sound, as if to suggest a breath, a voice. A second version of the work is installed in the women's section of Rebibbia prison, invisible to the public, just like the work in Villa Borghese is invisible to those that are in prison. This work is an invitation to reconsider the lack of a welcoming attitude towards those who live in confinement, questioning freedom and its deprivation.
*Title borrowed from the book: Daniele del Giudice, Staccando l'ombra da terra, Giulio Einaudi Editore, Turin, 1994; translated in the English language by Joseph Farrell, Takeoff: The Pilot's Lore, Houghton Mifflin Harcourt, 1997.
STACCANDO L'OMBRA DA TERRA trae ispirazione dalle suggestioni emerse da un ciclo di incontri e corrispondenze, ancora in atto, tra l'artista e un gruppo di donne in carcere a Rebibbia. L'installazione è uno strumento sonoro che verrà attivato dalle persone, suggerendo la condizione di volo e libertà: l'opera oscilla tra una doppia fila di canne da organo, disposte alla stessa distanza delle sbarre di una cella. Il moto oscillatorio dell'elemento centrale dell'installazione produce attraverso un sistema meccanico e elettronico l'immissione d'aria nelle canne da organo che, come corde vocali, emettono un suono, quasi a suggerire un respiro, una voce. In contemporanea, una seconda versione dell'opera è stata installata in forma permanente all'interno della sezione femminile della Casa Circondariale di Rebibbia, invisibile al pubblico, così come alle persone detenute è invisibile l'opera a Villa Borghese. Staccando l'ombra da terra è un invito a riconsiderare lo spazio d'ascolto che manca verso chi vive in reclusione, interrogando la libertà e la sua privazione.
* Titolo tratto dal libro: Daniele del Giudice, Staccando l'ombra da terra, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1994; tradotto in lingua inglese da Joseph Farrell, Takeoff: The Pilot's Lore, Houghton Mifflin Harcourt, 1997.
There are two different versions of the work, displayed simultaneously in the exhibition "Back to Nature 2021", curated by Costantino D'Orazio, in the park of Villa Borghese in Rome (May 12 - July 25) and, in permanent form, at the Female Detention Center "Germana Stefanini" in Rebibbia, Rome.
STACCANDO L'OMBRA DA TERRA (Detaching the shadow from the ground) draws inspiration from a cycle of meetings and an ongoing correspondence between the artist and a group of women in Rebibbia prison.Activating the central piece, that evokes the condition of flight and freedom, the installation produces a sound: the piece oscillates between a double row of organ pipes, set at the same distance as the bars of a cell. Thanks to a mechanical and electronic system the oscillatory movement of the central element of the installation produces the introduction of air into the organ pipes which, like vocal cords, emit a sound, as if to suggest a breath, a voice. A second version of the work is installed in the women's section of Rebibbia prison, invisible to the public, just like the work in Villa Borghese is invisible to those that are in prison. This work is an invitation to reconsider the lack of a welcoming attitude towards those who live in confinement, questioning freedom and its deprivation.
*Title borrowed from the book: Daniele del Giudice, Staccando l'ombra da terra, Giulio Einaudi Editore, Turin, 1994; translated in the English language by Joseph Farrell, Takeoff: The Pilot's Lore, Houghton Mifflin Harcourt, 1997.

STACCANDO L'OMBBRA DA TERRA #1, 2021. 27 canne da organo, altalena, di acciaio, componentistica meccanica e elettronica, aria compressa, suono, 323 X 400 X 150. Vedura dell'installazione Parco di villa Borghese, Roma, foto di Simon Exéa / DETACHING THE SHADOW FROM THE GROUND #1, 2021. 27 organ pipes, base, swing, steel, mechanical and electronic components, compressed air, sound, 323 X 400 X 150. Installation view Parco di villa Borghese, Rome, photo by Simon Exéa.
L'opera è stata realizzata in due differenti versioni, esposte in contemporanea alla mostra "Back to Nature 2021", a cura di Costantino D'Orazio, presso il parco di Villa Borghese, Roma (12 maggio - 25 luglio) e, in forma permanente, presso la Casa Circondariale Femminile "Germana Stefanini" di Rebibbia, Roma.
STACCANDO L'OMBRA DA TERRA trae ispirazione dalle suggestioni emerse da un ciclo di incontri e corrispondenze, ancora in atto, tra l'artista e un gruppo di donne in carcere a Rebibbia. L'installazione è uno strumento sonoro che verrà attivato dalle persone, suggerendo la condizione di volo e libertà: l'opera oscilla tra una doppia fila di canne da organo, disposte alla stessa distanza delle sbarre di una cella. Il moto oscillatorio dell'elemento centrale dell'installazione produce attraverso un sistema meccanico e elettronico l'immissione d'aria nelle canne da organo che, come corde vocali, emettono un suono, quasi a suggerire un respiro, una voce. In contemporanea, una seconda versione dell'opera è stata installata in forma permanente all'interno della sezione femminile della Casa Circondariale di Rebibbia, invisibile al pubblico, così come alle persone detenute è invisibile l'opera a Villa Borghese. Staccando l'ombra da terra è un invito a riconsiderare lo spazio d'ascolto che manca verso chi vive in reclusione, interrogando la libertà e la sua privazione.
* Titolo tratto dal libro: Daniele del Giudice, Staccando l'ombra da terra, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1994; tradotto in lingua inglese da Joseph Farrell, Takeoff: The Pilot's Lore, Houghton Mifflin Harcourt, 1997.
There are two different versions of the work, displayed simultaneously in the exhibition "Back to Nature 2021", curated by Costantino D'Orazio, in the park of Villa Borghese in Rome (May 12 - July 25) and, in permanent form, at the Female Detention Center "Germana Stefanini" in Rebibbia, Rome.
STACCANDO L'OMBRA DA TERRA (Detaching the shadow from the ground #1) draws inspiration from a cycle of meetings and an ongoing correspondence between the artist and a group of women in Rebibbia prison.Activating the central piece, that evokes the condition of flight and freedom, the installation produces a sound: the piece oscillates between a double row of organ pipes, set at the same distance as the bars of a cell. Thanks to a mechanical and electronic system the oscillatory movement of the central element of the installation produces the introduction of air into the organ pipes which, like vocal cords, emit a sound, as if to suggest a breath, a voice. A second version of the work is installed in the women's section of Rebibbia prison, invisible to the public, just like the work in Villa Borghese is invisible to those that are in prison. This work is an invitation to reconsider the lack of a welcoming attitude towards those who live in confinement, questioning freedom and its deprivation.
*Title borrowed from the book: Daniele del Giudice, Staccando l'ombra da terra, Giulio Einaudi Editore, Turin, 1994; translated in the English language by Joseph Farrell, Takeoff: The Pilot's Lore, Houghton Mifflin Harcourt, 1997.
STACCANDO L'OMBRA DA TERRA trae ispirazione dalle suggestioni emerse da un ciclo di incontri e corrispondenze, ancora in atto, tra l'artista e un gruppo di donne in carcere a Rebibbia. L'installazione è uno strumento sonoro che verrà attivato dalle persone, suggerendo la condizione di volo e libertà: l'opera oscilla tra una doppia fila di canne da organo, disposte alla stessa distanza delle sbarre di una cella. Il moto oscillatorio dell'elemento centrale dell'installazione produce attraverso un sistema meccanico e elettronico l'immissione d'aria nelle canne da organo che, come corde vocali, emettono un suono, quasi a suggerire un respiro, una voce. In contemporanea, una seconda versione dell'opera è stata installata in forma permanente all'interno della sezione femminile della Casa Circondariale di Rebibbia, invisibile al pubblico, così come alle persone detenute è invisibile l'opera a Villa Borghese. Staccando l'ombra da terra è un invito a riconsiderare lo spazio d'ascolto che manca verso chi vive in reclusione, interrogando la libertà e la sua privazione.
* Titolo tratto dal libro: Daniele del Giudice, Staccando l'ombra da terra, Giulio Einaudi Editore, Torino, 1994; tradotto in lingua inglese da Joseph Farrell, Takeoff: The Pilot's Lore, Houghton Mifflin Harcourt, 1997.
There are two different versions of the work, displayed simultaneously in the exhibition "Back to Nature 2021", curated by Costantino D'Orazio, in the park of Villa Borghese in Rome (May 12 - July 25) and, in permanent form, at the Female Detention Center "Germana Stefanini" in Rebibbia, Rome.
STACCANDO L'OMBRA DA TERRA (Detaching the shadow from the ground #1) draws inspiration from a cycle of meetings and an ongoing correspondence between the artist and a group of women in Rebibbia prison.Activating the central piece, that evokes the condition of flight and freedom, the installation produces a sound: the piece oscillates between a double row of organ pipes, set at the same distance as the bars of a cell. Thanks to a mechanical and electronic system the oscillatory movement of the central element of the installation produces the introduction of air into the organ pipes which, like vocal cords, emit a sound, as if to suggest a breath, a voice. A second version of the work is installed in the women's section of Rebibbia prison, invisible to the public, just like the work in Villa Borghese is invisible to those that are in prison. This work is an invitation to reconsider the lack of a welcoming attitude towards those who live in confinement, questioning freedom and its deprivation.
*Title borrowed from the book: Daniele del Giudice, Staccando l'ombra da terra, Giulio Einaudi Editore, Turin, 1994; translated in the English language by Joseph Farrell, Takeoff: The Pilot's Lore, Houghton Mifflin Harcourt, 1997.

